Le nostre forze dell’ordine, usano nomi di animali, per indicare le varie autovetture usate per il loro servizio, cosi si a la balena, l’auto civetta, poi ci sono i due “rivali storici” la pantera ora diventata la volante appartenente alla Polizia di Stato, e la gazzella, appartenente Arma dei Carabinieri, noi ci vorremo soffermare su quest’ultima la “gazzella”, ma non per spiegare le funzioni dell’autovettura, ma per capire come mai gli è stato dato questo nome. Un mio carissimo amico Carabiniere, riferisce che il nome “gazzella” dato alle autovetture appartenenti a i Nuclei Radiomobili, sta a indicare la velocità dell’animale, quindi di conseguenza quelle delle autovetture, infatti questo simpatico animale vive in tutto il continente Africano, preda ambita da leoni, Tigri, e altri carnivori, l’unica sua arma per sfuggire e la sua corsa veloce, nel mondo dei cani si a i levrieri cani molto veloci, ma ci sta anche un altro simpatico cane, questo e il segugio istriano, cane adoperato nella sua terra d’origine sulla lepre, ma usato poi con successo sul, cinghiale. Lo standard dell’istriano parla di un cane di aspetto nobile, il mantello di colore bianco neve, coperto da tazze gialle arancio, il suo pelo raso e fine, il corpo e flessibile, coda fine portata leggermente a sciabolo, l’altezza e di 44 a 56 cm, il peso ideale si aggira sui 18 Kg. Le orecchie sono fini, il loro attacco è largo leggermente al di sopra della linea orizzontale, la sua voce e brillante, sonora e persistente, la sua andatura e molto elastica e vivace, esiste anche nella varietà a pelo forte. L’istriano in Italia sta iniziando ad avere sempre più estimatori, in quanto e un cane molto resistente, che si adatta bene sia in pianura che in montagna, ma a mio avviso eccelle in quelle zone dove la macchia mediterranea e resa impenetrabile, infatti la sua velocità “frena”, in quanto essendo un cane velocissimo come la gazzella, in zone di pulito può stare incollato al posteriore del cinghiale, al sottoscritto piu di una volta a dovuto rinunciare a sparare al cinghiale in quanto cacciando in zona con alto fusto, la muta si trovava a pochi cm dal cinghiale, come se volesse morderli la coda. La sua passione innata per la caccia, lo porta a cacciare dalla mattina alla sera nella ricerca della passata, spesso e volentieri però comporta l’allontanamento di molto dal padrone, e un cane che non a bisogno d’essere accompagno, anzi di contro ha bisogno d’essere frenato, controllato, chiamato di tanto in tanto, ma molto energicamente, questo deve tramutarsi in una buona educazione ed attento addestramento, bisogna ricordarsi che l’istriano e una vera macchina da guerra, cane molto precoce nell’apprendimento delle nozioni della caccia, se non frenato, ed addestrato con dovere si rischia di avere soggetti molto indipendenti, e questo nella caccia di oggi non va bene causa il progredire di animali tipo capriolo, daino, capaci di rovinare intere giornate di caccia,comunque le linee di sangue presenti in Italia, e viste all’opera dal sottoscritto non hanno di queste peculiarità, generalmente dopo un’esplorazione senza agganciare nessuna pista di animale, ritornano a cercare il padrone senza essere richiamato. L’istriano nella ricerca della passata e un cane molto sbrigativo, la sua caratteristica principale, e il cercare con il naso a vento, sembrano dei piccoli pointer, e un cane che basa tutto sull’iniziativa, molti sono muti sulla passata, ma ci sono tantissimi soggetti che danno voce, ma se vicini e conoscitori della razza si riesce a capire che si tratta di traccia fresca dal movimento accentuato della coda, nel fermo come in tutte quasi le razze slave hanno pochi rivali, il loro abbaio al fermo e martellante, sonoro, e un cane che non sta fermo immobile, e difficile che un cinghiale lo agganci, usa fare la ruota intorno alla rimessa del solengo, una volta partito il missile nero, qui possiamo assistere a qualcosa di emozionante, nella seguita procede prevalentemente a testa alta, come se mangiasse l’aria, la canizza è veloce, incalzante, e tenace, senza dare respiro al cinghiale, se poi si tratta come detto prima di bosco a fusto alto allora cari miei qui vedremo il cinghiale anche affiancato dai cani bianchi, e per questo che e preferibile impegarlo in posti sporchi, in modo da stare a debita distanza “ma non troppo” dal solengo. Nota dolente a mio avviso e il rientro, ma non perché e testardo, e se ne infischia di voi padroni, ma per il semplice fatto, che non dando tregua ed un attimo di respiro al cinghiale, quindi allotanandosi di parecchi km se non fermato prima, trova difficoltà di ritorno, io comunque ho assistito a seguite di parecchie ore, e nel incredulità dei componenti della squadra, far rientro in battuta con alle calcagna del cinghiale, questo poveretto con un metro di bava che gli colava dalla bocca, quindi poco indicato per pigri, gente ansiosa, chi possiede gli istriani deve essere come loro, focoso, sveglio, grande camminatore. L’istriano ricordiamoci che se ben addestrato saprà darci a caccia grandi emozioni , noi lo preferiamo nella varietà a pelo raso come la nostra amica gazzella, credo che se in Africa ci fossero al posto di leoni, tigri e altri predatori il nostro amico istriano, si assisterebbe ad una bella corsa, ma a noi sinceramente non interessa più di tanto, ci piace averlo qui in Italia a cacciare il re del bosco, in Africa già ci sta il Leone il re della Foresta, qualche volta a successo nel cacciare la preda, qualche volta si rimane a bocca aperta, ma noi vorremo avere sempre successo, e siccome siamo anche presuntuosi, è per questo che a caccia usiamo le gazzelle bianche………………………. pardon i SEGUGI ISTRIANI.
Ciao alla prossima