CARABINA O CANNA LISCIA

Questa discussione accende sempre più spesso gli animi dei colleghi cinghialai che sia al tavolo del bar che alla radunata (luogo di riunione prima della cacciata) .
Come ho già detto nella precedente discussione quello che adesso scriverò non è il “verbo”, ma l’oggetto di mie personalissime deduzioni ed opinioni che sono pronto a buttare sul tavolo della civile discussione.
La legge italiana sulla caccia (anche in questo caso controversa) mette quali limiti per il munizionamento da caccia il calibro (min. 5,6 mm) e la lunghezza del bossolo a vuoto (min 40 mm).
Fino ad oggi (classico per la nostra Italietta) ci sono correnti giuridiche contrapposte che vedono obbligatorio il coesistere dei due presupposti in una cartuccia per la caccia e l’altra (che sembra oggi aver la migliore) per la quale è sufficiente il persistere di almeno uno dei due requisiti predetti.
Personalmente sono contrario all’impiego…soprattutto in battuta.. a calibri inferiori ai 7 mm (tanto per intenderci per me il calibro minimo di una cartuccia da impiegare nella caccia in battuta al cinghiale è il 308 Winchester per poi salire a cartucce e calibri superiori…) in quanto il tiro è quasi sempre di imbracciatura su animali in veloce movimento che, se la palla non li butta giù subito …., voi amici miei sapete bene a cosa andiamo incontro.
L’arma innanzi tutto deve essere scelta in base all’incarico che ogni singolo cacciatore ha all’interno della battuta in quanto è a mio parere mettere un fucile a sorvegliare uno spazio ampio come una vallata o dare una carabina con ottica olografica al canaio….sono cose se cozzano tra loro.

LA CARABINA
Quando parlo di carabina intendo quella semiautomatica da battuta tipicamente impiegata per la caccia al cinghiale in Italia .
Quest’arma oggi presente con almeno un modello per ogni marchio di fabbrica è in notevole espansione tanto che oggi anche la Sauer e Son ha messo in commercio un suo modello.
I costi di tale strumento ovviamente variano a seconda della marca prescelta e dell’allestimento (gradi di finitura, legni pregiati attacchi rapidi per ottica ottiche di puntamento, cannocchiali e chi più ne ha più ne metta) e il cinghialaio sta lentamente convergendo per l’adozione di tale strumento. Premetto che io sono uno di quelli che caccia il cinghiale solo a canna rigata (quando è di posta) e con la doppietta gobba, quando da una mano al capo coi cani nella macchia.
I pregi della canna rigata sono una maggior scelta di palle e caricamento, una maggiore potenza di impatto e lesiva anche alla lunga distanza, una maggior precisione, una penetrazione arbustiva maggiore (la traiettoria non subisce significativi scarti nell’attraversare arbusti di piccola entità) e -di solito -si disintegra o quasi quando impatta su ostacoli solidi.
Difetti il nuovo strumento genera soggezione nel suo possessore abituato al suo fucile – la dimestichezza con un arma del genere e ottenibile solo dopo ripetute sedute in poligono – la mancata taratura (anche delle mire metalliche) che deve essere fatta da persona esperta ed affidabile, cose che quasi sempre nessuno fa…si prende la carabina solo per andare in battuta e poi si rimette in rastrelliera.
Una diceria da sfatare e quella della lunga gittata, che invece non deve preoccupare un cacciatore serio e corretto…AVETE MAI VISTO I CINGHIALi VOLARE…… NO, quindi la vostra palla al massimo 30/40 mt. Dopo il bersaglio si andrà ad impattare a terra alla stregua di quelle del Cal. 12. ( solo un cretino spara ad un cinghiale che scordona verso l’alto o scollina…la sua palla andrà a cadere all’infinito..sempre che non buchi qualcuno o qualcosa.

LA CANNA LISCIA
C’è poco da dire sul classico fucile da caccia è da sempre l’amico inseparabile delle nostre avventure venatorie, viene alla spalla che è un piacere (sempre perché con lui abbiamo sparato tanto).
Da noi in Toscana è obbligatorio per scaccioni – bracchieri o paratori (per chi non lo sa sono coloro che per insufficiente numerosi poste con il baccano) questi infatti per sortire lo scopo voluto sparano vere salve di cartucce “a riso” per indirizzare i cinghiali alla linea delle poste e consigliato per il canaio che come lo scaccione spara nella macchia per stolzare gli animali dai cani e mandarli alle poste .
La precisione e la letalità di quest’arma però, sempre a mio parere, decade esponenzialmente dopo i 50/60 metri (non dico che non si uccide oltre ma, siate onesti e calcolatene la percentuale di successo!)
RIPLESSIONI PERSONALI
Nei 50 metri carabina e fucile pari sono, ognuno scelga cosa gli pare ma la letalità della canna rigata e la possibilità di dotarla di un punto olografico la rendono sicuramente preferibile (sempre che il nembrotte di turno si sia preso la briga di tararlo bene e sparaci qualche scatola di cartuccia prima di andarci a caccia).
Io personalmente di fucili ne ho proprio tanti ma al cinghiale da ormai 5 anni uso solo la canna rigata (Browning bar evolve in 30.06 con puntatore holosigth per la posta in spazi aperti e express Zoli in 9,3 X 74 per la posta in corridoi ristretti o nella macchia coi cani (in questo caso in presenza di macchie inestricabili alterno con la doppietta cal 12 gobba)
Evito di annoiarmi ancora con le mie elucubrazioni e vi saluto alla prossima

VIVAMARIA!!!