Nel forum è apparsa una discussione con l’amico fireblade circa l’uso di caricatori da 10 colpi sulle carabine semiautomatiche ed io ho obiettato riferndo che -sempre a mio contestabilissimo parere- queste sono, oltre che inutili, anche deleterie.
Dovendo inziare una disquisizione in materia vorrei precisare che mentre per tutte le armi a canna liscia semiautomatiche il limite di capienza del serbatoio deve essere limiato a 2 – a prescindere dall’omologazione (vedi tutti i Benelli)-
A differenza di quanto sopra nelle carabine semiauto :
una corrente di diritto non del tutto assodata consente di utilizzare serbatoi contenenti il numero di cartucce per il quale l’arma è omologata sul catalogo nazionale delle armi;
la seconda corrente vuole che anche queste siano limitate a tre colpi complessivi (2 + 1 in canna) alla stregua della armi a canna liscia
per queste due versioni ci si deve attenere scrupolosamente alle norme specifiche di ciscuna Regione..che – date retta a me – cambiano radicalmente di località in località e di anno in anno.
Il primo problema sorge nel momento che per la nostra arma omologata per 5 colpi, viene posto in commercio un caricatore da 10 – Lo potete utilizzare a caccia ?
La risposta è semplice:
SI se l’arma è omologata per tale attrezzo e la Vs Legge lo consente
NO in tutti gli altri casi.
Non vi beccheranno mai un multe quando la caricate in bosco ma…dio non voglia accada qualche incidente ….. l’assicurazione si appiglierà a tutto pur di tirarsi fuori (esperientia docent).
Per chi si chiede pacificamente …
Allora perchè li vendono?
la risposta è semplice…
-Per l’uso in poligono.
adesso invece vi voglio dire come la penso – sempre a mio modesto e sempre opinabile – parere:
I caricatori da 10 non dovrebbero essere usati !
Dove rimane quel briciolo di sportività, tanto vale dotare le nostre armi di nastro di cartucce stile vecchio MG.
Tanto più che come detto in chet la precisione dell’arma già dal 3° colpo va a farsi benedire.
La canna è imperniata all’affusto all’atezza della presa dei gas; nella ripetizione dello sparo in rapida successione la canna si riscalda e si allunga mentre il resto dell’arma rimane immutato.
Il risultato ottenibile è evidente : la canna invece di essere dritta formerà un arco e le conseguenze ben immaginabili.
Inoltre più le parti meccaniche si riscaldano più tendono a rompersi o incepparsi
La mia etica vuole che il tiro al cinghiale avvenga entro un limite di spazio accettabile per il quale ritengo che gli 80/100 metri siano sufficienti oltre si dovrebbe soprassedere (questo con mire metalliche o olografiche).
Sparare al branco che fugge alla distanza può sortire due effetti:
– fare un tiro eccezionale (di fortuna) che fulmina sul colpo l’animale (10 % di probabilità)
– ferire in modo più o meno grave 1 o più animali (più probabile) (60 % di probabilità) che se bloccati dai cani magari ce ne ammazzano qualcuno.
– padellarli tutti e – oltre averci rimesso 10 cartucce- ci prendono per il culo a vita (30 % di probabilità)
per quanto a me noto comunque sono omologate per 10 colpi:
ARGO Benelli
SLK H&Koch
Browning bar Short/Long trac (sulla short ho qualche dubbio vista la mole del bossolo)
remington 750 (l’ultimo modello)
La musica cambia se invece si usa una bolt action con ottiche degne di questo nome…ma questa è un’altra storia
In bocca al lupo
ilcignalaio