Purtroppo amici cacciatori ci stanno fregando ancora, con il falso slogan del salviamo la natura, l’ambiente e soprattutto gli animali!
Ancora una volta siamo noi a dover pagare lo scotto di una politica ambientalista volta soprattutto a descrivere il cacciatore italiano come un bracconiere, capace soltanto di uccidere, dando una visione distorta di quello che è la realtà.
Un tempo non molto lontano la mia terra d’Abruzzo, tanto per citare il nostro poeta, era il paradiso dei cacciatori, dove era ancora possibile ammirare il volo dei cotorni, ammirare le brigate di starne e incontrare la lepre era cosa molto comune. Terra dove l’agricoltura e la pastorizia servivano a mantenere intatto quell’equilibrio sottile che regge il binomio caccia-selvaggina. Non esistevano parchi, non c’erano divieti, si cacciava tutto l’anno, i vecchi del mio paese mi raccontavano di memorabili battute alla lepre con la neve, sicuramente altri tempi dove la caccia era anche fonte di sostentamento per le famiglie. Nonostante ciò la selvaggina c’era era abbondante, più se ne prendeva e più se ne trovava!!!
Oggi invece cosa è successo? Non c’è più nulla, o quasi! Perché?
Sicuramente qualche nostro nemico ha gia la risposta pronta, sicuramente direbbe:” è colpa della caccia, quindi aboliamola e ritorneranno tutti gli animali!”, bella risposta dico io, ma è troppo semplice e banale!!
Infatti, oggi l’Abruzzo è la regione con più parchi d’Italia, dove non si può cacciare, dove ci sono vincoli per l’edilizia, la raccolta funghi, tartufi e taglio del legname e quant’altro. Ma le lepri, le starne e i cotorni? Bo!
L’unico animale che ha trovato giovamento dall’istituzione dei parchi è stato il cinghiale, oh meno male hanno esclamato i cacciatori delle mie parti che pian piano hanno trasformato le loro mire venatorie dalla lepre al cinghiale, poiché il suide si è moltiplicato a dismisura, permettendo ottimi carnieri e dando la possibilità ai cacciatori di divertirsi.
Ma anche questo non va bene cari amici perché dovete sapere che quando una specie animale è in sovranumero diventa dannosa, e i danni costano! Poi chi li paga?
Allora nei parchi si è escogitato un metodo di prelievo indolore, così lo chiamano i protettori degli animali, che è quello delle catture con le gabbie! Infatti pasturando i cinghiali e posizionando una gabbia nei pressi del foraggio si possono catturare decine di cinghiali in un colpo solo! E così è stato fatto, sono bastati pochi anni di questo prelievo indolore e i cinghiali non si sono trovati più, squadre di cacciatori che prendevano circa 100 cinghiali ora ne prendono circa 20!!!
Bene, diranno i nostri amici-nemici, il prelievo indolore funziona, si elimina il problema.
Ma noi, invece, diciamo :”che fine fanno o hanno fatto tutti i cinghiali catturati dentro i parchi?
Bo, c’è chi dice che vengono macellati e insaccati da cooperative del parco, ma noi non abbiamo visto ancora un salame!
Purtroppo questi cinghiali vengono venduti alle aziende agrituristico venatorie, si amici quelle che sono aperte tutto l’anno, dove 1 kg di cinghiale ti costa circa 50€ ma soprattutto dove ci va a caccia chi ha la possibilità di sborsare quattrini!!!!
Il prelievo indolore, che barzelletta, prima li catturano e poi sempre senza dolore fanno sparare ai poveri cinghiali dentro queste riserve recintate da dove non c’è via di fuga!!!!
COMUNQUE LA COSA IMPORTANTE PER I NOSTRI AMICI E’ CHIUDERE LA CACCIA!!!
Forse perché fatta sportivamente come la facciamo noi non porta abbastanza guadagni ai vari enti??? Questo lo ignoro ma di certo non ignoro la falsità e le menzogne che queste persone raccontano tutti i giorni!
A presto Passatore